"Nun sfruculiate 'a Mazzarella e San Giuseppe": le origini del modo di dire.

Essere napoletani vuol dire averlo detto almeno una volta: nun sfruculiate 'a Mazzarella e San Giuseppe!

Il senso lo conosciamo tutti, vuol dire evitare di abusare della pazienza altrui per evitare spiacevoli conseguenze. 
Ma perchè si dice proprio così?

Neapolitan Republic ha voluto indagare circa le origini di questa espressione e per farlo ha visitato la chiesa monumentale di San Giuseppe dei Nudi, costruita nell'omonima strada.

Questo tempio venne eretto da Giovanni del Gaizo nel 1785 su commissione dell'Arciconfraternita e Real Monte di San Giuseppe, composta da nobili, avvocati, architetti, artisti e prelati. Nel 1888 fu ripresa da un intervento di Luigi Angiolia, ma la struttura è rimasta intatta: ha un impianto a croce greca, sul fondo c'è l'altare maggiore con il dipinto di Achille Jovene del 1852 che rappresenta, appunto, "San Giuseppe e la pia opera di vestire gli ignudi", mentre l'altare laterale sinistro è sormontato da una splendida "Adorazione dei Pastori" e quello destro da una "Santa Margherita da Cortona".

Sulla volta si conservano in pessime condizioni degli affreschi eseguiti da Gaetano D'Agostino durante il già citato restauro tardo-ottocentesco, mentre al di sopra dell'ingresso vi è la cantoria sulla quale è posizionato un pregevole organo settecentesco in legno dorato.

Nella sagrestia e negli ambienti immediatamente successivi ci sono arredi settecenteschi e diverse opere di pregevole fattura attribuite ad artisti come Giovanni Cingeri, allievo del tardo Solimena, o Gaetano D'Agostino

Tutti gli ambienti sono colmi di sculture, paramenti sacri e reliquie notevoli, ma il più importante di tutti è sicuramente il protagonista di questo articolo: il bastone di San Giuseppe.

SanGiuseppeAiNudi

Secondo alcuni vangeli Giuseppe, particolarmente vecchio quando nacque Gesù, camminava aiutandosi con un bastone che cominciò a fiorire proprio in occasione della gravidanza di Maria.

Arriviamo al 1700 quando i Padri Carmelitani del Sussex, in Inghilterra, annunciarono di possedere il miracoloso bastone, suscitando non poco interesse per l'oggetto. A quel punto, il napoletano Nicolino Lombardi chiese di poter portare la reliquia nella sua città natale, sfruttando un conto in sospeso che aveva Hampden per aver salvato, qualche anno prima, Sir Richard Hampden da condanna a morte grazie a delle conoscenze che aveva con la corona britannica.

Per questo motivo il suo desiderio fu esaudito e nel 1795 il bastone arrivò alla Reale Arciconfraternita e Monte di San Giuseppe dell'Opera del vestire i Nudi e i Vergognosi (abbreviato poi in San Giuseppe dei Nudi). 

La reliquia fu esposta e inevitabilmente cominciò ad attrarre un'enorme folla di curiosi e credenti. Chi tentava di rubarlo, chi di staccarne un pezzo, chi semplicemente voleva accarezzarlo, tutti più o meno danneggiavano e usuravano questo prezioso cimelio.

A quel punto il servitore di Nicolino, veneto, infastidito e spazientito dalla situazione, decise di mettersi di guardia al bastone, ammonendo i fedeli invadenti con la frase "non sfregolate la Mazzarella di San Giuseppe" che, ripetuto dai napoletani, divenne "nun sfruculiate 'a Mazzarella e San Giuseppe".

Oggi, mentre la chiesa è consacrata e in uso, la Mazzarella non può più essere sfruculiata perchè protetta da una teca di vetro e visitabile solo in occasioni speciali, insieme ad altri due cimeli di altrettanto valore: un lembo del lenzuolo che avvolgeva Gesù alla nascita (ad oggi ve ne sono solo tre rinvenuti nel mondo) e una scheggia della Santa Croce. 

Una storia tutta Napoletana insolita ed intrigante, proprio come noi!

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